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Lettera del PD Reggio 6 al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e relativa risposta

7 aprile 2020


Al presidente del Parlamento Europeo On. Dott. David Sassoli,

Egregio Presidente,

a scriverle è il Direttivo di un Circolo PD di Reggio Emilia – una delle province gravemente colpite dal contagio da coronavirus – che condivide un sentimento comune a tanti concittadini italiani ed europei e sente il bisogno di manifestarle preoccupazione per il futuro del nostro Paese e per quello dell’Unione Europea.

L’emergenza sanitaria da SARS-Cov-2 si è riversata sul nostro continente come una tempesta inattesa e rovinosa. Il Governo nazionale e le nostre Regioni non hanno tardato a comprendere come questa pandemia rappresentasse l’evento più critico dal dopoguerra ad oggi e, quindi, anche dalla data di fondazione di quell’Unione di cui Lei rappresenta l’istituzione maggiormente vicina ai cittadini.

Le necessarie misure restrittive atte ad arrestare la pandemia, che coinvolgono milioni di cittadini, comportano il rallentamento - se non il blocco totale - di interi settori produttivi, acuiscono severamente situazioni pregresse di disagio familiare e di indigenza e determinano il sorgerne di nuove. In breve tempo, porteranno le nostre economie in uno stato di crisi che rischia di evolvere in una recessione di proporzioni drammatiche, qualora non siano attuate quelle misure straordinarie e audaci per sostenere la ripresa economica e da più parti evocate in queste ultime settimane.

Mentre i singoli paesi stanno affrontando gli effetti diretti della pandemia, con Italia e Spagna in prima fila e allo stremo delle forze, ci chiediamo se tutti i governi degli stati membri siano realmente consapevoli delle conseguenze che ci attendono una volta che il nemico invisibile verrà, finalmente, sconfitto; dell’imponente sfida di ricostruzione cui sono chiamati, legata a doppio filo con la stabilità della casa comune europea.

Rimaniamo quindi in attesa della prossima riunione del Consiglio Europeo, dopo i deludenti esiti dell’incontro del 26 marzo segnato da temporeggiamenti e marcata imprevidenza, come dimostrano le ennesime divisioni caratterizzate dal prevalere, nuovamente, degli interessi nazionali e da approcci di natura prevalentemente ideologica alla politica macroeconomica.

Se da un lato possiamo dirci momentaneamente soddisfatti dal lavoro di mediazione portato avanti dalla Commissione in questi giorni, dalla sua Presidente von der Leyen e dal Commissario agli affari economici Gentiloni in particolare, che da ultimo ha portato alla presentazione del piano SURE per il sostegno all’occupazione e al probabile prossimo varo del fondo di garanzia per le imprese promosso dalla Bei, dall’altro ci chiediamo cosa significhi la perdurante avversione alla dotazione dell’Unione Europea di strumenti adeguati per la raccolta delle risorse finanziare necessarie ad affrontare un crollo economico senza precedenti per dinamiche e intensità.

Ci permettiamo di esprimere incredulità davanti al proposito di ancorare il piano di azione a soli meccanismi strutturati per far fronte a situazioni di scompenso di determinate realtà statuali e non a crisi di portata sistemica, e che poco hanno da spartire con quella «Unione fondata sulla solidarietà» quale obiettivo manifestato dalla Presidente Ursula von der Leyen nella lettera pubblicata sul quotidiano la Repubblica.

Desideriamo, invece, esprimere pieno sostegno alla linea lungimirante e proattiva intrapresa dal Governo italiano e dagli Esecutivi di Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo e successivamente condivisa da Estonia, Lituania, Lettonia, Slovacchia e Cipro, perché crediamo coincidere con la ragion d’essere di un’Unione edificata sulla cooperazione tra stati europei per il progresso economico e sociale dei loro popoli. Qualcosa di ben diverso dalla chiusura dei confini e dal grave ricorso a uno stato di sospensione dei diritti democratici e di acquisizione dei “pieni poteri” come purtroppo abbiamo visto accadere in Ungheria.

Ci rivolgiamo a Lei affinché, forte dell’autorevolezza e della rappresentatività dell’istituzione che presiede, possa far sentire la sua voce quale monito per l’attuazione di quelle misure essenziali all’Unione nel suo insieme e, in particolar modo, far comprendere come in gioco ci sia, non solo il destino dell’Italia, della Spagna e via via di altri Paesi, ma la stessa idea di Unione Europea espressa con chiarezza dai Trattati istitutivi.

L’Italia ne uscirà, ne siamo sicuri. Vorremmo che ne uscisse senza risentimenti e insieme a tutti gli altri, per un avvenire comune a tutti gli europei.

 

Grazie per l’attenzione e auguri di buon lavoro,

 cordialmente, 

Il Direttivo del Circolo PD Reggio Emilia Est

 

Con la condivisione e il sostegno dell’Unione Comunale PD di Reggio Emilia:

Il Segretario cittadino 

Luca Cattani

I Circoli Centro Storico “Renzo Bonazzi”, Reggio Emilia 2, Reggio Emilia 3, Reggio Emilia 4, Reggio Emilia 5,

 Reggio Emilia 7, Reggio Emilia 8, Darwin, Welfare & Sanità



RISPOSTA RICEVUTA



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